Straordinaria prestazione al Cross delle Nazioni, la seconda con l’appellativo di campionato Mondiale nella sua lunga storia, nello stupendo scenario dell’ippodromo di Mirabello all’interno del parco di Monza. La prima edizione italiana di questa manifestazione si è svolta il 16 marzo 1974 e ha tenuto a battesimo il successo di un’azzurra, Paola Pigni-Cacchi, con la squadra italiana classificata al secondo posto alle spalle dell’Inghilterra.

Paola, che era nata il 30 dicembre 1945 a Milano ed è scomparsa improvvisamente a Roma l’11 giugno 2021, quel giorno a Monza si è caricata di tensione, di timore: a farle paura non erano le atlete note - quelle le aveva battute più volte - ma le sconosciute. Per lei sul prato dell’ippodromo di Monza una gara di attesa, pur non dimenticando di attaccare. Correva e soffriva, o meglio dava l’impressione di farlo, per andare incontro a una vittoria preparata e desiderata come tutte le sue vittorie, quelle di una campionessa che ha aperto una strada, la strada della corsa lunga.

Paola Pigni a Monza ha dominato la sua prova. Corsa sciolta, con un briciolo di preoccupazione negli ultimi trecento metri quando la finlandese Nina Anette Holmén, seconda con dieci metri di svantaggio, non ne voleva sapere di perdere ulteriore terreno. Paola ha stretto ancora di più i denti, ha spinto con rabbia e la finlandese si è inchinata. Del resto, l’azzurra in queste gare temeva pochissime rivali e anche un anno fa, nel 1973 in Olanda, a Waregem, Paola Pigni aveva prevalso nello stesso modo, senza dimenticare il successo nel 1970 quando le donne hanno corso a Vicky, in Francia.

Una donna immensa, Paola, una pioniera nella corsa lunga, lei che a Milano aveva cominciato a gareggiare nei 100 metri (12”9 alla sua prima gara) prima di spingersi verso l’ignoto, quello della maratona era per le donne. E lei la maratona l’ha corsa quasi per gioco il 31 dicembre 1971 pochi mesi dopo la nascita della figlia Chiara, a Roma, e in quella San Silvestro ha realizzato 3 ore. Medaglia di bronzo nei 1500 metri alle Olimpiadi di Monaco 1972, prima negli 800 e 1500 metri ai Giochi del Mediterraneo di Algeri nel 1975, 19 volte campionessa italiana assoluta dai 400 metri al cross. Ma i numeri, le statistiche, i record anche quelli mondiali - ne ha stabiliti sei: 1500, miglio, 3000, 2 nei 5000 e nei 10.000 metri - non rendono bene il valore e il lavoro svolto per lo sport e l’atletica. «Per me tutte le gare sono importanti - diceva Paola - mi sento sempre responsabile di non deludere le aspettative di tutti coloro che credono nel mio contributo, anche quando si tratta di gare meno decisive».

Per la cronaca, la gara maschile a Monza è stata vinta da ventiduenne impiegato belga Eric De Beck davanti allo spagnolo Mariano Haro. De Beck ha cominciato ad apprezzare la corsa nei prati inseguendo quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Josée Van Santeberghe, atleta di livello anche lei e a Monza piazzatasi undicesima.

Carlo Santi

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