Milano, mercoledì la consegna dei premi nazionali 2023

Primo Piano
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Rispetto, altruismo, amicizia, condivisione, lealtà e fedeltà. Sono gli ingredienti dei premi nazionali Ansmes - dedicati a Luigi Ramponi e Alberto Castagnetti - assegnati ogni anno a quanti, tra dirigenti e tecnici,  si sono distinti in ambito sportivo. Questo  appuntamento strizza l’occhio anche alla storia, che ci consente di ricordare il passato per cercare di capirlo, di trarre indicazioni valide per il presente dagli esempi, come dimostra la location che ci ospita, il circolo della Spada intitolato a Edoardo Mangiarotti, lo sportivo italiano più decorato di tutti i tempi. L’appuntamento è a Milano, mercoledì 11 ottobre, alle 11. In via Zarotto angolo via Finocchiaro Aprile.

 

vialli COLLAGE

 

Ecco, allora, i personaggi scelti per l’edizione 2023. 

 

PREMIO LUIGI RAMPONI A FLAVIO RODA

Bolognese,  presidente della Fisi, la Federazione italiana di sci, in carica, si avvicina allo sport praticando atletica leggera con le Fiamme gialle. Poi diventa maestro di sci. E’ stato il primo allenatore di Alberto Tomba , l’allievo speciale. E’ il punto di riferimento tecnico per il settore femminile prima e per il settore maschile poi della Nazionale. Sua la responsabilità di tutte le squadre maggiori italiane, guidate alle Olimpiadi di Torino. Dirige la scuola tecnici federali e si occupa del coordinamento tecnico per le Olimpiadi giovanili. Quindi, l’impegno come dirigente. Quattro mandati come numero uno della Federazione sci, membro di Giunta Coni, consigliere della Fis. Ha trasformato la Federazione con passione e competenza, costruendo una realtà forte e vincente, consentendole di acquisire un peso politico e tecnico a livello internazionale come dimostrano il numero di gare organizzate in Italia,  di medaglie e di podi conquistati tra Olimpiadi, coppa del Mondo e Mondiali. Una crescita esponenziale anche in termini di immagine e finanziaria, con diritti tv e sponsorizzazioni. E dietro l’angolo ci sono i Giochi di Milano-Cortina del 2026.

 

PREMIO ALBERTO CASTAGNETTI A DANIELE SANTARELLI

umbro, ha il volley nel Dna. Da giocatore ricopre il ruolo di libero con buoni risultati fino alla serie B. La soddisfazioni migliori, però, arrivano dalla carriera di tecnico delle squadre femminili. A cominciare dalle giovanili. Col Pesaro che risale dalla B2 all’A1, poi Castelfranco, Urbino e Casalmaggiore, dove incontra Davide Mazzanti, con cui vince lo scudetto prima in Emilia quindi a Conegliano. Qui inaugura il momento magico, diventando una specie di re Mida della pallavolo: cinque titoli italiani, quattro coppe Italia, cinque Supercoppe, due Mondiali per club e una Cev Champions League. Raggiunge lo storico record di 76 vittorie consecutive stabilito dalla formazione gialloblu. Dall’Italia all’Europa mantenendo il doppio incarico col Conegliano. Santarelli allena la nazionale croata, quella serba e quella turca, centrando un bronzo in Nations League e un oro ai Mondiali con le atlete di Belgrado, una Nations League e un titolo Europeo con le ottomane, battendo prima l’Italia e poi in finale proprio la Serbia. E’ l’allenatore pigliatutto. 

 

PREMIO SPECIALE ALLA MEMORIA A GIANLUCA VIALLI

Lombardo, dispensatore di emozioni forti nel ruolo di giocatore e di allenatore. Esordisce con la Cremonese, la squadra del cuore, è uno dei simboli della Sampdoria degli anni d’oro: con i liguri segna 141 gol, conquista il titolo di capocannoniere, uno scudetto, tre coppe Italia, una Supercoppa e una coppa delle Coppe. Con Roberto Mancini nasce la coppia de i gemelli del gol che rende possibile l’impossibile. Passa alla Juventus. 53 reti consentono ai bianconeri di vincere lo scudetto, una coppa Italia, una Supercoppa, una coppa Uefa e la Champions. Quindi attraversa la Manica e approda in Inghilterra col Chelsea: ancora successi in campo e in panchina. Ecco la coppa d’Inghilterra, la coppa di Lega inglese, la coppa delle Coppe e la Supercoppa Uefa. Cinquantanove presenze e 16 i gol con la maglia della Nazionale italiana. Una volta appese le scarpe al chiodo diventa un apprezzato commentatore televisivo, si impegna nel sociale con una serie di iniziative di successo e come dirigente diventa capo delegazione della Nazionale italiana che vince l’Europeo.