Volley, le azzurre battono la Serbia e sono campionesse d'Europa

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L’Italia è campione d’Europa. Finalmente le azzurre sono riuscite a battere la bestia nera Serbia: il capolavoro delle ragazze di Mazzanti proprio a Belgrado nella finale del campionato europeo. Egonu e compagne si sono imposte 3-1 in rimonta (24-26, 25-22, 25-19, 25-11), addirittura travolgendo le avversarie nell’ultimo parziale. È quindi arrivato al quarto tentativo la vittoria contro Boskovic e le altre, dopo i tre ko nella finale mondiale 2018, la semifinale degli Europei 2019 e nei quarti di finale un mese fa ai Giochi olimpici di Tokyo. A livello complessivo, sia in campo maschile sia in quello femminile, l’Italia del volley era a secco di successi dal 2009. Proprio in quell’anno le azzurre avevano vinto gli Europei, bissando il trionfo di due anni prima.

Il primo set è stato di grande equilibrio, con le padrone di casa che si sono imposte solo ai vantaggi. Molto combattuto anche il secondo, con l’Italia avanti all’inizio (4-1 e poi 12-10) e la Serbia che ha raggiunto e superato le azzurre (20-19) prima che Egonu e compagne riuscissero a imporsi allo sprint.

Nel terzo, invece, dopo una partenza nel segno delle nostre avversarie (8-3), l’Italia ha preso il controllo e chiuso in scioltezza. Il quarto set è stato una passerella azzurra, con attacchi devastanti e un muro insuperabile. Un trionfo. La medaglia di bronzo è andata alla Turchia, che ha sconfitto l’Olanda 3-0.

«È stata un’estate lunga, in cui abbiamo faticato, ma le ragazze hanno fatto qualcosa di straordinario». Davide Mazzanti, cittì dell’Italvolley femminile ha esultato per il successo agli Europei ottenuto in finale contro quella Serbia che aveva eliminato le azzurre un mese fa a Tokyo. «È stata una fatica incredibile riandare in campo, riuscire a tornare a divertirsi - confessa - E’ stato bello vedere le ragazze in queste ultime partite divertirsi ed esprimere quello che era il loro talento. Le ragazze sono state bravissime, è difficile trovare le parole, è stato un periodo tostissimo ma sono contento per loro e per il movimento, ci serviva».