Il Sud Africa il 25 aprile 1992 ritorna nella famiglia dell’atletica. La riammissione provvisoria nella Caaa, la Confederazione dell’atletica africana, gli consente di intrattenere rapporti con i Paesi del continente e di partecipare alle competizioni con la sola presenza di atleti dell’Africa. In attesa del rientro nella Federazione mondiale di atletica (Iaaf), a titolo provvisorio fino al Congresso di Stoccarda nel 1993, sono stati organizzati due meeting, gli Africana Unity a Dakar e Germiston, che si trova alla periferia di Johannesburg.

L’occasione del 25 aprile è servita per importanti incontri da parte del presidente della Federatletica mondiale, Primo Nebiolo il quale, prima della riunione della Iaaf di fine maggio a Toronto, ha voluto rendersi conto della situazione politica sudafricana, della reale caduta dell’apartheid dopo il referendum di marzo.

Nebiolo ha incontrato prima tutti i dirigenti africani a Dakar (il 18 aprile) nel corso della riunione della Confederazione presieduta da Lamine Diack; poi è andato a Città del Capo dove ha incontrato il presidente De Klerk prima di essere ricevuto da Nelson Mandela, leader dell’African National Congress. Entrambi gli uomini politici hanno affermato che vogliono fare dello sport una bandiera della società sudafricana e di guardare con grande attenzione al rientro olimpico avvenuto a Barcellona 1992.

A Germiston hanno gareggiato Elana Meyer, Dries Vorsten, Charmeine Gale-Weavers e Myrtle Bothma, quest’ultima prima atleta del Sud Africa a vincere - lo ha fatto a Dakar - in una competizione non casalinga conquistando il successo nei 400 metri ostacoli. Era dall’agosto del 1976 che un evento del genere non accadeva. L’ultimo sudafricano a gareggiare fuori casa era stato Malan che ha vinto a Zurigo. Poi la saracinesca s’è abbassata.

Diversi sono stati, a Germiston, i risultati di spicco, dal 20”09 di Frankie Fredericks nei 200 metri (il giorno prima, il 24 aprile, il namibiano aveva vinto la gara dei 100 in 10”09) mentre il sudafricano Phiri si è imposto nel giro di pista con 45”42 davanti al marocchino Lahlou (45”57). Successo sudafricani con Schoeman che si è preso i 110 ostacoli con 13”90, Kotze l’alto con 2,20, Brits l’asta volando a 5,45, Olivier il triplo con 16,23, Pienaar il peso con un lancio a 19,49, Kok il disco con 56,68 e il marciatore Brits i 10 mila metri chiudendo in 43’20”69. Tra le donne, vittorie per Winkler (100 metri in 11”37), Vorsten (200 in 23”09), Zola Budd-Pieterse (1500 in 4013”94), Elana Meyer (3000 in 8’59”36), Van der Veen (100 ostacoli con 13”16), Weavers-Gale (alto con 1,94), Botha (lungo con 6,60), Van der Walt (disco con 57,58) e Dwinger (giavellotto con 55,98).

Era il primo passo per la riammissione del Sud Africa alle Olimpiadi dalle quali il Paese era assente da Roma 1962. Il Comitato olimpico sudafricano non è più stato invitato a partecipare dopo il 1962 ed è stato escluso dal movimento olimpico dal 1972. Il ritorno, nel 1992 a Barcellona.

Carlo Santi

Nella foto, a destra Elana Meyers

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