1906/Dorando Pietri a Villa Borghese vince la selezione per la maratona olimpica

Una storia al giorno
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Nel 1906 Atene ha deciso di organizzare le Olimpiadi del decennale, fuori dalla cadenza quadriennale abituale. Quei Giochi sono stati fortemente voluti dai greci, con aperta ostilità del Comitato olimpico internazionale. Ma l’entusiasmo e l’insistenza dei greci hanno prevalso. Pierre de Coubertin e i suoi collaboratori sono stati costretti a dare il loro assenso davanti a tanta insistenza. L’Italia ha aderito a quell’Olimpiade. Le selezioni, o meglio le gare eliminatorie per formare la squadra azzurra, si sono svolte a Roma.

L’occasione ha propiziato la disputa della prima vera maratona in città, su un percorso di 42 chilometri e 195 metri, presente un personaggio che sarebbe diventato leggendario, Dorando Pietri.

Nei primi giorni di aprile, a Villa Borghese, competizioni atletiche di grande interesse: alla premiazione dei campioni sono intervenuti il re e la regina. Grande l’attenzione del Governo italiano, con l’onorevole Luigi Lucchini impegnato a presentare ai reali tutti i vincitori dopo avere pronunciato un lungo discorso sull’importanza dello sport.

Quella selezione è stata un evento importante. Per assistere alle gare per la formazione della squadra da inviare alle Olimpiadi, a Villa Borghese, allora Villa Umberto I, il pubblico ha pagato un biglietto. Al botteghino hanno dovuto sottostare tutti, compresi i dipendenti del ministero della Pubblica istruzione che inizialmente avevano avuto assicurazione dell’ingresso gratuito su esibizione del libretto ferroviario.

Quella maratona, la prima a Roma, il 2 aprile del 1906 si è svolta dunque con la partecipazione di Dorando Pietri da Carpi (in realtà Dorando era nato a Mandrio, frazione di Correggio). Due anni dopo, ai Giochi di Londra, con il suo drammatico finale nella maratona olimpica allo stadio Shepherd’s Bush, Pietri ha avuto più gloria del vincitore. Ha vinto a ha perso. E la sua storia ha toccato il mondo intero.

Torniamo a Roma, alla selezione olimpica per i Giochi del 1906. Alle 16.16 del 2 aprile 1906, traguardo di piazza di Siena, uno squillo di tromba ha annunciato l’arrivo del vincitore. Le cronache di quel giorno così ricordano l’avvenimento: «L’attenzione dell’ampio anfiteatro è grandissima: tutti si levano in piedi e nella pista entra correndo il vincitore della corsa dei 42 chilometri, accolto da fragorosi applausi e da sventolare di fazzoletti. Portava sul petto il numero 2: è Petri (non Pietri, ndr) Dorando della società Patria di Carpi e appartiene del 22° Fanteria. Nella pista corre ancora, fresco come di staccasse allora dal punto di partenza. Quando giunge al traguardo il cronometrista segna: 2 ore, 43 minuti e 8 secondi. Sale subito, superando le alte gradinate saltando, alla tribuna reale e il re stesso fa per primo le congratulazioni al fortissimo corridore augurandogli la vittoria in Atene. Il Petri scendendo dalla tribuna reale fa ancora correndo un giro di pista tra gli applausi della folla».

Dopo Pietri, in piazza di Siena è entrato Ettore Ferri: il rappresentante della gloriosa Virtus Bologna ha terminato la sua gara in 3h01’28”, seguito dal romano Antonio Tarquini della Forza e Coraggio Roma (con il quale Pietri ha corso in testa fino al ventesimo chilometro) e Clemente Ponzelli della Podistica Lazio.

Carlo Santi

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