1999/Paul Tergat, l’uomo del fango vince per la quinta volta il Mondiale di cross

Una storia al giorno
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Paul Tergat è un campione straordinario, un corridore che sa il fatto suo. Uomo del fango ma anche uno della pista, Paul Tergat è uno di quelli che sa sempre cosa fare quando si tratta di correre e vincere. Il 28 marzo 1999 questo grande atleta keniano nato a Kabarnet, nella contea di Baringo nella Rift Valley, tribù dei Tugen, il 17 giugno 1969, ha centrato un successo speciale: quinta volta di fila campione mondiale di corsa campestre. A Belfast, nel Regno Unito, ha raggiunto questo vertice dopo essere stato primo, sempre al mondiale di cross, nel 1995 a Durham (Gran Bretagna), nel 1996 a Città del Capo (Sud Africa), nel 1997 a Torino (Italia) e nel 1998 a Marrakech (Marocco).

Tagliato il traguardo a Belfast, Paul ha sussurrato: «Il cross è nelle mie vene». Lui ha scoperto tardi l’atletica anche se ha sempre corso; del resto a casa sua, in Kenya, è impossibile non correre e lui doveva farlo per recarsi a scuola percorrendo molti chilometri. A 22 anni, nel 1991, le prime apparizioni e subito si è distinto: terzo nel campionato nazionale della corsa campestre anche se la qualificazione per il Mondiale di Boston non l’ha sfruttata a causa di un infortunio che non gli ha consentito di essere al via.

Prima di lui, al Mondiale nei prati, un altro keniano aveva stupito. Parliamo di John N’Gugi che ha conquistato il titolo per quattro volte di fila prendendosi il poker tra il 1986 e il 1989 e poi un altro titolo nel 1992; Tergat lo ha superato nel decennio successivo e in seguito l’etiope Kenenisa Bekele lo ha eguagliato - cinque vittorie di fila: 2002-2006 - prima di centrare anche un sesto titolo nel 2008. E, a proposito di numeri e record, da ricordare le sei vittorie consecutive a partire dal 1994 alla Stramilano, mezza maratona che si corre nel capoluogo lombardo.

Il primo successo nel cross mondiale Tergat lo ha ottenuto a Durham su un percorso assai duro mentre l’ultima vittoria, quella di Belfest, lo ha visto protagonista su prati bagnati dell’università della città inglese. Anche in pista non ha fatto mancare il suo talento. Paul è difatti stato il primo pedone a scendere sotto i 26’30” nei 10 mila metri in pista (a Bruxelles nell’agosto 1997) ed è anche stato il primo ad abbattere, nella maratona, il muro delle 2 ore e 5’ riuscendo nell’impresa (2h04’55”) sulle strade di Berlino nell’edizione del 2003. Ovviamente entrambe le prestazioni erano primato mondiale che, però, sono state presto superate dall’etiope Haile Gebrselassie. Proprio colui che, nella finale olimpica dei 10.000 a Sydney 2000, lo ha battuto al termine di una lunga e appassionante volata per appena 9 centesimi. Un altro argento per Paul come quello che aveva già conquistato, sempre sui 10.000 metri, quattro anni prima ad Atlanta.

Il suo impegno per lo sport è sempre stato notevole e nel settembre del 2013, a Buenos Aires durante la 125esima Sessione del Comitato olimpico internazionale è diventato membro del Cio.

Carlo Santi

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