1976/Il settimo sigillo di Eddy Merckx alla Milano-Sanremo

Una storia al giorno
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La sessantasettesima edizione della Milano-Sanremo, la classica di primavera del ciclismo disputata il 19 marzo 1976, è stata vinta da Eddy Merckx. Per il campionissimo belga, che ha battuto, staccato di 28”, Wladimiro Panizza e il francese Michel Laurent, è stato il settimo trionfo, un record realizzato con il precedente ormai datato visto che Costante Girardengo ne aveva vinte sei tra il 1918 e il 1928. Per Merckx questa vittoria ha avuto il sapore della rivincita dopo la prima bruciante sconfitta al Tour de France dell’anno prima e in molti avevano predetto la fine agonistica del belga. In corsa, dopo un avvio acceso da Francesco Moser che si è portato dietro i quattordici migliori corridori in gara e ha accumulato un discreto vantaggio sul gruppo, proprio Merckx ha tentato varie volte lo scatto decisivo. Ai piedi del Poggio, ecco il momento propizio: Eddy ha colto l’attimo giusto e ha fatto il vuoto tra se e il gruppetto con cui aveva preso il largo. Solo il neoprofessionista belga Jean-Luc Vandenbroucke gli è rimasto attaccato, ma poi è stato squalificato per doping.

Merckx, il più grande corridore di tutti i tempi, il più forte, l’uomo che in carriera ha vinto 525 corse sulle 1800 disputate, come dire una vittoria ogni tre gare e mezza. Il calcio e il basket sono stati i suoi primi amori sportivi mentre il ciclismo ha cominciato ad amarlo durante le Olimpiadi di Roma 1960: aveva quindici anni (Eddy è nato a Meensel-Kiezegem 17 giugno 1945) e guardando la tivù ha desiderato essere presente alle successive, a Tokyo. Sogno o desiderio realizzato, con il dodicesimo posto ottenuto in Giappone ma nello stesso anno ha conquistato il Mondiale dilettanti.

Due anni dopo, da professionista, era già primo alla Sanremo, primo sigillo di una lunga serie. Allora, in quel 1966, nessuno lo conosceva e lui attaccò sul Poggio e nonostante la risposta pronta di Van Springel, Dancelli e Durante, al traguardo in via Roma è riuscito a battere al fotofinish Durante.

Un anno dopo, il bis, battendo tre italiani: Gimondi, Bitossi e Motta. Proprio un italiano, suo amico - Adorni - gli rivelò tanti segreti sulla vita del corridore. Torniamo alla Sanremo dei record. Terzo sigillo per Merckx nel 1969, stavolta gettandosi a capofitto dal Poggio e questa volta arrivò da solo a via Roma. Da solo anche nel 1971 - quarto successo - seguito da quello nel 1972 quando era in maglia iridata scattando più volte in discesa. Nel 1975 a tentare di batterlo è stato Francesco Moser, un giovane Moser che è stato superato con uno sprint lunghissimo mentre l’anno seguente - vittoria numero sette - ha staccato in volata a due Jean-Luc Vandenbroucke, poi squalificato per il doping.

Merckx ha vinto tanto in carriera. Lo hanno chiamato il Cannibale per la sua voglia di vincere sempre e non lasciare nulla agli avversari e per questo è considerato il ciclista più forte di tutti i tempi. Di certo, Eddy è il più vincente di tutti. Ha conquistato cinque volte il Tour del France e altrettante il Giro d’Italia.

Carlo Santi

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