1968/Eddy Ottoz centra il tris d’oro ai Giochi Europei indoor di atletica

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Terza medaglia d’oro consecutiva per Eddy Ottoz ai Giochi Europei indoor di atletica. Il 10 marzo del 1968 a Madrid l’ostacolista valdostano si è imposto nei 50 metri con barriere in 6”5 davanti al tedesco dell’ovest Nickel, secondo in 6”7, e al cecoslovacco Kotik, terzo in 6”7. Ottoz, o Doctor of Board come lo avevano ribattezzato gli americani per via della sua predisposizione ad essere perfetto nelle gare al coperto quando si correva sui legni, pur essendo il favoritissimo, ha avuto qualche problema, causa l’incerta mano dello starter. Eddy dopo aver corso in batteria in 6”6 e in semifinale con lo stesso tempo, ha fatto meglio in finale.

Terzo successo in questa competizione che dopo l’edizione numero quattro ha assunto la denominazione di campionato europeo nel 1970 a Vienna, dopo le vittorie nel 1966, edizione inaugurale a Dortmund (primo nei 60 metri ostacoli) e poi a Praga nel 1967 (vittoria sui 50 metri ostacoli) dove ha ottenuto per tre volte il tempo di 6”4. La differenza tra questa prestazione e quella di Madrid sta nei legni ma anche alle partenze e, in parte, a una preparazione non al massimo di Ottoz. Il 1968, anno olimpico, ha visto disputare i Giochi molto avanti nella stagione, e in Messico Eddy ha centrato uno straordinario bronzo nei 110 ostacoli alle spalle degli americani, Willie Davenport e Erv Hall.

Nella finale di Madrid, Ottoz ha preso presto il largo e ha vinto con un metro di vantaggio sul tedesco Nickel. Per la cronaca, un pasticcio nella prima semifinale era costata l’eliminazione dell’inglese Alan Pascoe, che allora era un atleta assai promettente. La corsa è stata ripetuta e Pascoe è passato dal primo al quarto posto, venendo così eliminato. E l’altro azzurro Sergio Liani aveva motivo di lamentarsi per la stessa ragione: nella corsa annullata era passato da terzo o quarto al quinto e ultimo posto.

In quel tempo Gianni Brera scriveva di Eddy Ottoz che il suo nome non era sui calendari, che non vi fu mai un santo chiamato Eddy. «Questo nome portava il soldato americano che tenne a battesimo il figlio di sua cognata francese e di suo cognato italiano - scriveva Brera - in Val d’Aosta. Il soldato americano era sbarcato da pochi giorni in Francia. A Mandelieu, presso Cannes, aveva subito trovato da far qualcosa. Il nipotino era biondo e bello. Il soldato americano a nome Eddy pensò di dargli il suo nome, che parve adattissimo a tutti».

Eddy è cresciuto italiano parlando francese, la sua famiglia lo ha avviato agli studi classici e a scuola il giovane Ottoz ha imparato l’italiano. Nato a Mandelieu-la-Napoule il 3 giugno 1944, per due volte è stato campione europeo dei 110 metri ostacoli, a Budapest nel 1966 e poi ad Atene tre anni dopo. Alle Olimpiadi di Città del Messico ha realizzato il primato italiano dei 110 metri ostacoli con 13”46 e 26 anni dopo, caso più unico che raro, ha visto suo figlio Laurent migliorare il primato, che era sempre il miglior risultato in Italia, con il 13”42 realizzato a Berlino il 30 agosto del 1994.

Carlo Santi

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