2000/Rugby, la prima volta dell’Italia al Sei Nazioni

Una storia al giorno
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La prima volta che l’Italrugby ha giocato nel torneo delle Sei Nazioni ha la data del 5 febbraio 2000. Allo stadio Flaminio di Roma, quasi tutto esaurito, la Nazionale ha affrontato la Scozia, nazione detentrice dell’ultimo Cinque Nazioni vinto nel 1999. Gli azzurri quel giorno hanno compiuto un’autentica impresa: hanno battuto gli ospiti per 34-20. È stata una partita intensa e dominata da uno splendido Diego Dominguez capace di realizzare 29 punti (una trasformazione, tre drop e sei calci piazzati: fino a quel giorno record di punti personali realizzati in una partita nel torneo) e suggellata al 78’ da una meta di Giampiero De Carli, pilone romano. Un’apoteosi.

Esordio splendido per l’Italrugby: per trovare un nuovo successo nel prestigioso torneo occorre attendere tre anni quando, nel 2003, gli azzurri sono riusciti a battere il Galles per 30-22.

Esordio allo stadio Flaminio, che per molto tempo è stata la casa del rugby, una casa certamente non immensa ma ricca di passione, oseremmo dire di romanticismo, quasi più bella dello stadio Olimpico che poi ha ospitato il quindici azzurro quando occorreva una capienza più grande.

L’Italia della “prima” al Sei Nazioni era guidata da Brad Johnstone che ha schierato questo “quindici”: 15 Matt Pini, 14 Denis Dallan, 13 Manuel Dallan, 12 Luca Martin, 11 Cristian Stoica, 10 Diego Dominguez, 9 Alessandro Troncon (capitano), 8 Wilhelmus Visser, 7 Mauro Bergamasco, 6 Massimo Giovanelli, 5 Andrea Gritti, 4 Carlo Checcinato, 3 Tino Paoletti, 2 Alessandro Moscardi, 1 Massimo Cuttita.

Scorrendo la formazione, si può affermare che il nostro quindici ha aveva nomi troppo noti al grande pubblico. All’ala e come tre quarti centro giocavano i fratelli Dallan, Denis e Manuel, due che se trovavano la giornata giusta potevano essere devastanti. L’altro tre quarti era il rumeno naturalizzato Cristian Stoica; le terze linee con i numeri 7 e 6 avevano due storie completamente diverse. Il primo era Mauro Bergamasco, all’epoca ventenne che è poi diventato insieme al fratello Mirko la faccia del rugby italiano degli anni zero, mentre l’altro era Massimo Giovanelli, l’uomo delle mille battaglie che proprio nel giorno dell’esordio nel Sei Nazioni ha avuto problemi alla retina.

Il torneo del 2000 è stato dominato dall’Inghilterra che si è aggiudicata matematicamente il titolo prima ancora di scendere in campo nell’ultima giornata dopo la sconfitta dell’Irlanda, unica contendente al successo, in casa contro il Galles. Per gli azzurri, ultimo posto in classifica.

Ecco un po’ di storia di questo torneo di rugby, che oggi si chiama Sei Nazioni. È nato nel 1883 come «Home Championship» ed era disputato solo dalle formazioni della Gran Bretagna, Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. Nel 1910 è stata ammessa anche la Francia, divenendo così Cinque Nazioni. Da quell’anno al 1914, quando il torneo si è fermato per la prima Guerra Mondiale, la Francia ha vinto solo una partita, 16-15 contro la Scozia in casa nel 1911. Quando l’Italia è stata ammessa al torneo, nel 2000, per forza di cose è diventato Sei Nazioni.

Carlo Santi

Le puntate precedenti

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2 febbraio: 1974/I 1500 metri da favola per Filber Bayi a Christchurch

3 febbraio: 2005/Giorgio Rocca, nella combinata un bronzo mondiale alla moviola

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