1948/Nino Bibbia a St.Moritz conquista il primo oro italiano alle Olimpiadi invernali

Una storia al giorno
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Il 4 febbraio 1948 anche per noi un titolo olimpico ai Giochi invernali. A St.Moritz a conquistare la medaglia d’oro, la prima nella storia delle Olimpiadi della neve per l’Italia, è stato Nino Bibbia nello skeleton, uno sport che in Svizzera è una cosa seria anche se da noi era ed è poco conosciuto e non ha tradizione. Bibbia, fruttivendolo della Valtellina che da qualche anno si era trasferito proprio in Svizzera e proprio a St.Moritz, ha centrato questo straordinario traguardo.

Cos’è lo skeleton? È una lunga slitta che non ha volante e neppure freni. L’atleta si corica e pancia a terra e va giù di testa, protetto da un casco di sughero - allora - e di acciaio, tutto il contrario dello slittino. Per le curve e per le frenate non si impiega altro che la forza muscolare: le curve si fanno con i gomiti a terra o lungo le pareti della pista e i concorrenti portano delle maniche speciali munite di piastre metalliche. Per frenare si adoperano i piedi, raspando nel ghiaccio con arpioni che sono sulla punta delle scarpe mentre la velocità tocca più di cento chilometri all’ora. Lo skeleton dopo il 1948 è uscito di scena dalle Olimpiadi prima di farvi ritorno nel 2002 a Salt Lake City.

Favoriti della gara di St.Moritz erano l’americano Heaton, Bibbia e l’inglese Crammond. Quest’ultimo nel primo giorno ha preceduto i due rivali di 2 decimi di secondo mentre nella finale l’azzurro ha sbaragliato il campo con il tempo di 59”5 rispetto ai 60” dell’americano e ai 60”9 dell’inglese. Sommando le tre prove la classifica ha visto Bibbia al primo posto con 323”2 seguito da Heaton (324”6) e Crammond (325”1).

Nino Bibbia, che viveva a St.Moritz, a 18 anni, a Kloster, è diventato campione dei Grigioni nella combinata. Giocava a hockey ghiaccio nel St.Moritz e allo skeleton è arrivato quasi per caso: un giorno ha portato una cassetta di frutta ad un cliente che gli ha regalato uno skeleton in cambio di una cassetta di Chianti. Era il 1948 e due mesi dopo era campione olimpico. In quella edizione Bibbia ha disputato anche le gare di bob a 2 e bob a 4 piazzandosi ottavo e sesto. Bibbia è stato tre volte campione del mondo di skeleton, nel 1955, 1959 e 1965, a 43 anni dato che nera nato nel 1922. In carriera Nino ha vinto oltre 200 competizioni sulla Cresta Run di St. Mortiz, tuttora considerata la più prestigiosa pista di skeleton al mondo.

Era un grande agonista e ogni volta che veniva a sapere che il suo record era stato battuto, eccolo di nuovo con il suo skeleton per lanciarsi a testa in giù per la Cresta Run per riprendersi il primato. In suo onore è stata istituita la «Nino Bibbia Challenge Cup», una competizione di skeleton che si svolge ogni anno a dicembre sulla celebre pista. A lui è intitolata anche una curva della pista olimpica di bob, skeleton e slittino di Cesana Pariol.

Bibbia è morto nel 2013 a St.Moritz, dove ha sempre vissuto, all’età di 91 anni.

Carlo Santi

Le puntate precedenti

1 febbraio: 1987/Il magico volo di Patrik Sjöberg nell’alto: record del mondo indoor a 2,41

2 febbraio: 1974/I 1500 metri da favola per Filber Bayi a Christchurch

3 febbraio: 2005/Giorgio Rocca, nella combinata un bronzo mondiale alla moviola

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