Martedì 28 Maggio 2025 ennesimo evento sportivo organizzato dal Comitato provinciale A.N.S.Me.S. di Pisa all’interno della Casa Circondariale “Don Bosco”: una partita di “calcio a 5” tra una selezione di detenuti dell’Istituto penitenziario e una formazione della Scintilla 1945, storica Società pisana che partecipa al campionato regionale della F.I.G.C.
L’iniziativa, che si è avvalsa della collaborazione dell’area trattamentale del “Don Bosco”, rientra nel piano dei numerosi interventi dell’ANSMeS pisana indirizzati nei confronti della popolazione detenuta sia femminile che maschile, “nella convinzione” sostiene Michele D’Alascio Presidente del Comitato pisano “che possono portare benefici significativi ad entrambi i gruppi, promuovendo la comprensione reciproca e la risocializzazione. I giovani calciatori della Scintilla 1948 possono comprendere meglio la realtà carceraria e le difficoltà incontrate dai detenuti. Inoltre, l’incontro con persone che hanno commesso errori può aiutare i giovani a sviluppare un atteggiamennto più aperto ed inclusivo. Mentre i detenuti possono essere spinti verso un percorso di reinserimento e riflettere sul loro passato”.
All’evento hanno presenziato, oltre il Presidente D’Alascio, la Direttrice della Casa Circondariale Dr.ssa Alice Lazzarotto , il Consigliere regionale della F.I.G.C. Marco Maccheroni, il Presidente della Scintilla 1945 Carlo Coletti con il Dirigente Enrico Saviozzi. Arbitro dell’atteso incontro una vecchia gloria del calcio pisano e nazionale: Lamberto Piovanelli che di buon grado ha raccolto l’invito per questo suo insolito ruolo.
Per la cronaca, la partita, vibrante e tecnicamente molto valida, si è conclusa con il risultato di 8 – 6 in favore dei detenuti ma i ragazzi della Scintilla hanno offerta un’ottima prestazione di fronte ad avversari molto preparati.
Questa la formazione della Scintilla 1945: Attanasio Pasquale, Bigiotti Giovanni, Galli Lorenzo, Galli Niccolò, Metallo Marco, Orazzini Vittorio, Stema Klausio.
PISA: una partita speciale al “Don Bosco” Per capire la realtà carceraria
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