“Equità di genere nel lavoro sportivo e safeguarding”. E' il tema, svoltosi presso la sede dell'istituto “Pietro Sette”, del convegno organizzato dall'Asd Sport experience ideas di Santeramo in collaborazione con le Stelle al merito sportivo, il Coni Puglia e l’Unvs.
L'iniziativa è stata strutturata in quattro momenti (saluti istituzionali, risultati del questionario sulla percezione dell’equità di genere nel lavoro sportivo, seminario, testimonianze di donne impegnate nello sport) moderato da Mirella Zeverino (atleta e dirigente sportivo della SEI).
Nel primo momento sono intervenuti Vincenzo Casone (sindaco di Santeramo in Colle) “la nostra cittadina murgiana è un cantiere aperto per nuove strutture sportive perché è tanta e
variegata l’offerta sportiva locale grazie al lavoro di diverse associazioni sportive che, peraltro, si sono consorziate per fare un lavoro di squadra”, Angela Sirressi (dirigente scolastica IISS Pietro Sette) “la scuola sarà sempre aperta alle attività sportive purchè si trasmettano i valori educativi dello sport come inclusione e partecipazione di tutti”, Angelo Giliberto (presidente del CONI Puglia) “lo sport italiano alle ultime olimpiadi estive era equo nel numero per presenze di diverso genere ed anche molte medaglie sono arrivate dalle quote rosa), Gaetano Campione (presidente comitato regionale Ansmes che ha porttao il slauto del vicepresidente vicario nazionale, Mimmo Accettura) “per l’equità di genere dobbiamo lavorare continuando a seminare eventi formativi ed informativi per superiore le barriere culturali”, Franco De Lucia (presidente sezione Ansmes Bari) “la scuola è il luogo ideale per una nuova cultura sportiva”, Damiano Manzoni (presidente Csain Puglia) “gli enti di promozione sportiva sono sempre attivi per eventi di sport inclusivo uomo/donna”.

Nel secondo momento Giuseppe Lassandro (Club manager della SEI) ha presentato i risultati del questionario sottoposto agli studenti dell’IISS Pietro Sette sulla “percezione dell’equità di genere nel lavoro sportivo e sul safeguarding”, ecco i punti salienti: la percentuale di rispondenti tra maschi e femmine è equa ma uno risponde che non si identifica né nel genere maschile né in quello femminile, il 60% degli intervistati pratica attualmente sport in maniera costante, il 72% non sa cos’è il safeguarding nello sport, il 61% non segnalerebbe seppur in forma anonima un abuso osservato durante la pratica sportiva, tra le figure del lavoro sportivo che si desidererebbe fare oltre al tecnico troviamo psicologo, fisioterapista e preparatore atletico.
Nel terzo momento Ilaria Tornessello (avvocato di Diritto sportivo) ha spiegato che il safeguarding è un insieme di norme, modelli organizzativi e condotte che i tesserati delle associazioni sportive sono tenuti a rispettare per creare un ambiente sportivo salubre… seguiranno corsi anche nelle scuole. Valerio Lazazzara ha sottolineato come la nuova riforma del lavoro sportivo offre tutele che prima i lavoratori dello sport non avevano (maternità, pensione, invalidità…) a fronte di un impegno economico minimo per i tesserati.
Nel quarto momento abbiamo ascoltato le testimonianze toccanti di atlete Mariagrazia Leone e Nicoletta Iacovelli (rispettivamente campionessa italiana di parabadminton e calcio balilla), di un’allenatrice mamma Chiara Marsico e di un’imprenditrice Carmela Favia del settore tessile dedicato allo sport… in tutte la parola chiave che emergeva era RESILIENZA perché solo piegandosi per recuperare energia senza spezzarsi è possibile costruire un mondo (sportivo) equo e giusto.