1896/Il “portatore d’acqua” greco Spiridon Louis vince la maratona olimpica di Atene

Una storia al giorno
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Il 10 aprile alle 2 del pomeriggio diciotto coraggiosi atleti si sono allineati sul ponte di Maratona per affrontare una gara con grandi incognite: la maratona con i suoi 40 chilometri. Solo gli atleti greci conoscevano la prova avendola sostenuta e, tranne loro, un’esperienza del genere la aveva fatto l’ungherese Gyula Kellner che aveva sostenuto una prova di 40 chilometri a Budapest. Al via anche l’australiano Edwin Flack, 22 anni, contabile in Inghilterra e in Grecia grazie al mese di ferie concesso dal suo datore di lavoro. Flack aveva già vinto i 1500 metri il 7 aprile e gli 800 il 9. A dare il via in qualità di starter è stato il colonnello Papadiamantopoulos, allenatore di diversi atleti reclutati nell’esercito greco tra i quali il “portatore d’acqua” di Amaroussion, ossia Maroussi, sobborgo di Atene, Spiridon Louis 

Marathon è un villaggio dell’Attica, a circa 40 chilometri da Atene e in quella zona nel 490 a.C. l’esercito ateniese ha sconfitto i persiani di Dario I. Il messaggero Filippide, in seguito chiamato da autori latini Fidippide, ha portato la notizia ai cittadini della capitale coprendo di corsa il tragitto da lì ad Atene, cadendo vittima dello sforzo al suo arrivo. Questa è la leggenda anche se le informazioni sono contraddittorie come il nome del messaggero. Il barone Pierre de Coubertin, affascinato dai racconti dello storico francese Michel Bréal, ha accolto l’idea di proporre questa gara nel programma delle Olimpiadi con una prova precedente, il 10 marzo di quel 1896 vinta da Charilaos Vasilakos in 3 ore 18’, e poi un’altra il 24 marzo che ha avuto come vincitore G. Lavrentis in 3 ore 11’27” con un certo Spiridon Louis quinto in 3 ore 18’27”. Era, si può dure, i trials di allora.

Torniamo alla corsa di maratona delle Olimpiadi del 1896. Fino a metà gara, con i contadini che lungo il percorso da Maratona ad Atene incitavano gli atleti e in particolare i greci, al comando c’era il francese Lermusiaux seguito da Flack e Kellner. Spiridon Louis era sesto con un distacco di 7 minuti. Lui conosceva insidie e fatica per arrivare ad Atene. Al chilometro 30, Lermusiaux si è arreso mentre Louis ha raggiunto Flack, costretto alla resa sette chilometri più avanti. Da quel momento per Spiridon Louis è stato un trionfo anche se caldo e polvere non hanno reso il finale semplice per lui. La folla attendeva il vincitore nello stadio Panathinaikos e la notizia che a vincere sarebbe stato il greco Spiridon Louis l’ha portata il colonnello Papadiamantopoulos. Luois, scortato fino al traguardo dal principe ereditario Nicola e dal principe Giorgio, è stato accolto come un eroe nazionale dopo 2 ore 58’50” di corsa.

Era la sua seconda gara, questa olimpica. Difatti, oltre a quel trials del 24 marzo, Spiridon Louis non ha mai corso gare, né prima né dopo. Ha avuto molti regali ma lui si è preoccupato soprattutto di avere un cavallo e un carro per portare più agevolmente l’acqua ad Atene. Nato il 12 gennaio 1873, Louis è riapparso ai Giochi olimpici di Berlino 1936 per una premiazione ed è morto il 26 marzo 1940.

Alla maratona olimpica del 1896 doveva esserci anche un italiano, Carlo Airoldi, ma il corridore milanese arrivato ad Atene il 3 aprile è stato squalificato - meglio: non iscritto - perché considerato professionista per aver percepito premi in denaro nelle sue vittorie.

Carlo Santi

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