I medagliati di Pechino al Quirinale per la riconsegna del Tricolore

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Lo sport italiano si ritrova al Quirinale per la classica cerimonia di riconsegna del Tricolore. Pechino 2022 è, di fatto, la seconda olimpiade invernale di sempre per numero di medaglie e dinanzi al Presidente della Repubblica l’Italia Team si presenta con l’orgoglio di aver rappresentato al meglio il Paese.

«Presidente, ancora una volta ci concede l’onore di essere qui nella casa degli italiani - le parole del Presidente del Coni, Giovanni Malagò - Ma prima di celebrare le imprese realizzate a Pechino non posso non fare una considerazione: ci eravamo lasciati il 23 dicembre in un momento di festa, ma con un affettuoso imbarazzo perché sarebbe stata l’ultima volta qui con lei. Oggi siamo molto felici di dire “ben trovato presidente”. Gli atleti e le atlete sono abituati ad avere il tifo, ma in questo caso hanno fatto il tifo per lei. Credo sia il giusto pensiero per tutto quello che ha fatto per noi in questi anni».

È forte, infatti, il legame tra il Capo dello Stato e il mondo dello sport. Come ha dimostrato lo stesso Presidente nel suo discorso rivolto ai medagliati olimpici e paralimpici a Pechino 2022.

«È un grande piacere accogliervi e ringraziarvi per questi risultati - ha detto loro - Ci rivediamo imprevedibilmente qui al Quirinale per la riconsegna della bandiera. Voi l’avete onorata con il vostro impegno e con i vostri risultati. Ogni mattina guardavo solo il numero complessivo del medagliere perché è quel numero che dà l’idea della vitalità del movimento».

Nel citare i successi degli azzurri il Presidente ha poi ringraziato i singoli atleti. A partire da Arianna Fontana, l’azzurra più medagliata ai Giochi «che ha conquistato il maggior numero di medaglie ed è entrata nella storia», passando per l’oro del curling di Stefania Constantini e Amos Mosaner «in una specialità non molto praticata che mi ha appassionato», fino ad arrivare alle quattro medaglie dell’alfiere paralimpico Giacomo Bertagnolli, che il Capo dello Stato ha definito «un risultato straordinario per il mondo paralimpico».

Significativo il pensiero del Presidente rivolto a Sofia Goggia, che il 23 dicembre aveva ricevuto da lui il Tricolore ma che, a causa di un infortunio che ha messo a rischio la sua partecipazione olimpica, ha dovuto rinunciare al suo ruolo di portabandiera a favore di Michela Moioli, già designata per la cerimonia di chiusura. «Speravamo che a 20 giorni dall’incidente fosse possibile una performance di alto livello, ma è stato incredibile quello che ha fatto - ha evidenziato Mattarella - È un argento che vale come un oro, al quale si aggiunge la coppa del mondo di discesa». Parlando di Federica Brignone, invece, il Capo dello Stato ha ribadito che «l’abbinamento Coppa del Mondo di SuperG e medaglia olimpica è davvero importante».

Per l’Italia, con le sue 17 medaglie olimpiche e le 7 medaglie paralimpiche, Pechino 2022 è stata veramente un’edizione record. «È stata la seconda edizione dei Giochi invernali più medagliata di sempre. Siamo un Paese multidisciplinare - ha ricordato Malagò ringraziando le federazioni FISI e FISG - Tra le Olimpiadi di Tokyo e quelle di Pechino siamo il terzo Paese al mondo per medaglie conquistate in discipline diverse. Siamo dietro solo a Stati Uniti e Russia».

«Per tutti i fatti che sono accaduti da quel 23 dicembre, le Paralimpiadi sembrano siano avvenute in un altro contesto storico - l’intervento del Presidente del Cip, Luca Pancalli - Il conflitto russo-ucraino è entrato anche nelle Paralimpiadi, gettando una pesante e cupa ombra in quella che doveva essere una festa dello sport all’insegna del dialogo di pace universale I risultati di tutte le delegazioni, compresa l’Italia, hanno acquisito maggior valore viste le difficoltà in cui si sono trovati a gareggiare. Nei primi giorni c’era un clima molto teso, il Comitato paralimpico internazionale ha tentato di salvare il nostro popolo, quindi gli atleti russi e bielorussi già arrivati, distinguendoli dai governanti. Purtroppo la pressione stava salendo e il rischio di boicottaggio ci ha costretto ad escludere gli atleti russi e bielorussi. Rimane una ferita per tutto il comitato internazionale. Gli atleti hanno deciso di onorare lo sport con passione e lealtà, per questo i loro risultati vanno ancora di più apprezzati. La nostra squadra, con molti esordienti, ha conquistato sette medaglie, due in più di Pyeongchang ma comunque indistintamente tutti hanno onorato la maglia azzurra anche chi non è salito sul podio».

A parlare a nome dell’Italia Team è la portabandiera Moioli: «È davvero un grande onore riconsegnare bandiera che ci ha compagno in Cina. Ed è davvero un grandissimo onore essere stata l’alfiere che ha sventolato la nostra bandiera sotto il cielo di Pechino. È stata un’olimpiade intensa e ricca di insidie ma che abbiamo affrontato con grande impegno, determinazione e resilienza e nei momenti difficili è stato d’aiuto il sostegno e l’affetto dell’Italia che è giunto dall’altra parte del mondo. L’appuntamento ora è alle nostre Olimpiadi, le Olimpiadi di tutti gli italiani, che sognavo di affrontare sin da bambina».