Sergey Bubka e la guerra: «In Ucraina deve tornare la pace»

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Sergey Bubka ha affermato che "l'Ucraina vincerà" dopo che il Paese è stato invaso dalla Russia. La medaglia d'oro del salto con l'asta alle Olimpiadi del 1988 è ora presidente del Comitato olimpico nazionale dell'Ucraina (NOCU), membro del Comitato olimpico internazionale e vicepresidente di World Athletics, la Federazione mondiale dell'atletica.

«Amo la mia Ucraina con tutto il cuore», ha scritto Bubka in un messaggio in ucraino su Twitter. E ha aggiunto: «Sotto la sua bandiera ho ricevuto le più alte onorificenze. Vinceremo!»

Il 58enne Bubka, che ha stabilito 35 record mondiali durante la sua carriera, principalmente mentre gareggiava per l'Unione Sovietica, è stato incaricato da Thomas Bach, presidente del CIO, di coordinare gli aiuti umanitari dal Movimento Olimpico all'Ucraina.

«Miei cari ucraini, la famiglia olimpica non è indifferente al nostro dolore», ha scritto ancora Bubka su Twitter.

«Come ogni ucraino, non riesco a dormire. Difenderò il nostro Paese con tutti i mezzi a mia disposizione, utilizzando tutti i miei collegamenti internazionali. La guerra deve finire, la pace e l'umanità devono prevalere».

All'inizio di questa settimana, il NOCU ha consegnato set di scarpe, vestiti e articoli caldi al Dipartimento per la protezione dello Stato dell'Ucraina, che attualmente fornisce protezione alle strutture strategiche e alle autorità statali poiché il paese è invaso dalle forze armate russe.

«Molte grazie a tutti coloro che difendono disinteressatamente e con sicurezza il nostro Paese dall'aggressore», ha detto Bubka, nato Luhansk, parte di uno stato separatista ucraino, fondato nel 2014 da separatisti filo-russi.

«Sono convinto che l'unità e la forza della nazione ucraina ha concluso - porteranno alla vittoria il nostro Stato Indipendente».

Mariia Bulatova, vicepresidente della NOCU, ha ringraziato la comunità olimpica per il suo sostegno. «Non siamo dimenticati - ha affermato - Stiamo ricevendo offerte per alloggi per gli atleti che hanno lasciato il nostro amato Paese e stiamo ricevendo donazioni. Il mondo olimpico è con noi in piena solidarietà».