Nuoto, agli Europei splendido argento nei 200sl di Federica Pellegrini

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Una grande medaglia, un argento speciale per Federica Pellegrini la Divina dello sport azzurro che ha un posto tra le più grandi di sempre, forse lei la più brava di tutte. Fede regina infinita ha conquistato il secondo posto agli Europei di nuoto di Budapest nei “suoi” 200sl, la gara che alla Duna Arena stavolta non avrebbe neppure dovuto disputare aspettando il grande giorno a Tokyo. Lei, la campionessa che nuota per l’Aniene dal 2005, ha sfiorato il colpaccio per due centesimi lasciando il successo alla ceca Barbora Seemanova, 1’56”27 (55”78) contro 1’56”29 (56”52). Una storia infinita quella di Federica: a 32 anni la stella di Spinea si è messa al collo la medaglia internazionale numero 55. Sembra ieri quando, piccola davvero, appena 16 anni e 12 giorni, si prese l’argento. Parliamo del 2004, Olimpiadi di Atene, 200 stile libero già allora per cominciare una storia straordinaria, anzi fantastica che ha donato all’Italia emozioni davvero forti. Ricordiamo solo qualche passaggio: Pechino 2008 quando dopo la delusione e la rabbia per un flop nei 400sl si riscattò, ovviamente nei 200. E poi Roma 2009, un Mondiale troppo bello con la doppietta 200-400 - e record ancora imbattuto a 1’52”98 - con accanto quello straordinario allenatore che era Alberto Castagnetti, l’uomo che sapeva guidarla in vasca ma non solo, autentico maestro e padre.

Budapest, ancora Budapest dove Federica aveva già vinto l’oro nel 2010. Quella di oggi è, nei “suoi” 200, la medaglia europea numero cinque. Nella collezione ci sono quattro ori (Budapest 2010, Debrecen 2012, Berlino 2014 e Londra 2016) senza dimenticare il quarto posto a Madrid 2004 e la squalifica in batteria a Eindhoven 2008 e l’anno sabbatico nel 2018 a Glasgow dove si presentò al blocchetto di partenza solo nei 100sl e nelle staffette.

«Sapevo che sarebbe stato un rischio partecipare alla gara individuale - ha detto Federica - ma dopo le buone sensazioni percepite in staffetta abbiamo deciso di provarsi, anche perché era l’ultima occasione per provare tre turni di gara in due giorni prima delle Olimpiadi, in questo caso quattro con la staffetta. Ero un po’ provata e infatti sono molto soddisfatta per come ho gestito la gara malgrado non fossi in forma come agli Assoluti di Riccione».

Foto di Andrea Staccioli / Inside - DBM